Contratto Collettivo Nazionale del lavoro
Il CCNL, abbreviazione di Contratto Collettivo del Lavoro, è la fonte del diritto del lavoro. Il suo ruolo è quello di consentire alle imprese e alle organizzazioni che rappresentano i lavoratori di accordarsi sulle regole che disciplinano il rapporto di lavoro.
Nei CCNL troverai i trattamenti economici per tutti i lavoratori, ad esempio, e altre informazioni riguardanti ferie, permessi e scatti di anzianità. Scopri nel dettaglio cos’è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, le sue tipologie e i casi di applicazione.
Cos'è il CCNL?
In Italia il CCNL è il contratto che viene stipulato tra
- le organizzazioni dei datori di lavoro, come Confindustria o Confcommercio;
- le organizzazioni / sigle sindacali dei lavoratori, come CGIL, CISL e UIL.
Il CCNL si posiziona a metà tra la legge e il contratto che il lavoratore stipula con l’azienda. Ciò ha diverse conseguenze.
- In primis, i CCNL possono derogare alla legge solo in senso migliorativo. Ci sono delle deroghe a questo principio come nel caso di superamento del divieto di demansionamento in seguito di gravi crisi aziendali.
- Inoltre, i contratti individuali possono derogare il CCNL ma solo nei limiti disposti dall’articolo 2077 del Codice Civile.
I CCNL sono molto importanti perché contengono delle informazioni fondamentali per il lavoratore. In linea generale, però, i CCNL sono composti da due parti.
- La prima parte è quella normativa che fa riferimento ai rapporti tra datore di lavoro e dipendente. Qui troverai informazioni riguardanti orario, permessi, straordinario e ferie.
- La seconda parte obbligatoria contiene invece le regole da rispettare tra le controparti collettive dei lavoratori e quelle degli imprenditori.
Tipologie di CCNL
I contratti collettivi nazionali del lavoro (CCNL) in Italia sono uno svariato numero. Ad esempio, ci sono dei Contratti Collettivi che vengono sottoscritti dalle rappresentanze del mondo delle imprese e quelle dei lavoratori. Si tratta del livello confederale.
Al di sotto, ci sono dei CCNL che derivano da accordi datoriali di determinati settori con associazioni sindacali dello stesso settore. Un esempio è il Contratto Collettivo dei metalmeccanici.
Ancora al di sotto, sono presenti i contratti collettivi di secondo livello che si dividono in provinciali e aziendali. Nel primo caso, derivano da un accordo che ha efficacia nel territorio della provincia. Nel primo caso, invece, è un accordo che viene sottoscritto da una sola impresa.
È importante ricordare che non è mai stata attuata la disposizione costituzionale che avrebbe previsto l’efficacia dei CCNL a tutti i lavoratori del settore. Pertanto, ecco perché ci sono diverse tipologie di CCNL che possono prevedere anche differenti trattamenti economici, nel medesimo settore.
Ma quanti sono i CCNL? Si stima che i contratti collettivi nazionali del lavoro siano oltre 900. In realtà, è una stima al ribasso perché non tutti i CCNL vengono registrati al CNEL.
I contratti vengono divisi in 14 macrosettori:
- Agricoltura;
- Chimici;
- Meccanici;
- Tessili;
- Alimentaristi;
- Edilizia, legno e arredamento;
- Poligrafici e spettacolo;
- Terziario, distribuzione e servizi;
- Lavoro domestico;
- Trasporti;
- Credito e assicurazioni;
- Aziende di servizi;
- Istruzione, sanità, assistenza, cultura, enti;
- Plurisettoriali, microsettoriali e altri.
Quando si applica il CCNL (e quando no)?
Iniziamo con il dire che il CCNL non è sempre obbligatorio ma ci sono dei casi specifici che lo rendono tale. Infatti, abbiamo detto di come il CCNL sia un accordo che viene stipulato, nella maggior parte dei casi, a livello nazionale. Prevede due parti:
- le associazioni dei datori di lavoro
- e quella dei lavoratori.
Ecco la prima fattispecie in cui il CCNL può non essere applicato. Ovvero, quando il datore di lavoro non è iscritto ad alcun tipo di associazione. In questo caso, può scegliere o meno di applicare un CCNL.
Tuttavia, il datore di lavoro è sempre tenuto ad applicare le norme del diritto del lavoro e garantire i minimi retributivi sanciti dal CCNL di quel settore. Tutto ciò è determinato dall’articolo 36 della Costituzione secondo cui
“il lavoratore ha il diritto di ricevere una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”.
Quindi, un datore di lavoro che non è iscritto ad un’associazione, può sempre assumere un lavoratore, anche a tempo indeterminato, senza applicare il CCNL. Tuttavia, deve sempre garantire i minimi retributivi previsti dal contratto.
Come sapere qual è il proprio CCNL?
Adesso che hai una panoramica più chiara di cosa è un CCNL e di quali sono le diverse tipologie, è altrettanto importante capire qual è il CCNL che viene applicato in qualità di lavoratore dipendente.
Perché è importante saperlo? Per una serie di motivi. Ad esempio, conoscendo il proprio CCNL si può capire se il datore di lavoro sta rispettando tutto il suo contenuto. Parliamo, quindi, di salario minimo, ferie e permessi, trasferte, formazione, etc.
Infatti, devi sapere che mei Contratti Collettivi è possibile trovare informazioni proprio su:
- Retribuzione minima;
- Scatti di anzianità;
- Ferie e permessi;
- Trasferte;
- Straordinari;
- Formazione;
- Diritti e doveri.
Per sapere che tipo di CCNL viene applicato, cerca all'interno del sito il tuo contratto a seconda del tuo settore di appartenenza.
Per fare correttamente una ricerca, dovrai scegliere il “Settore lavorativo” tra le opzioni che troverai. Successivamente, visita la sezione “Categoria” per ottenere l’elenco di tutti i CCNL applicati.
Contratto CCNL – Domande frequenti
Il contratto collettivo nazionale di lavoro ha la funzione di garantire, per tutti i lavoratori ovunque impiegati nel territorio nazionale, la certezza dei trattamenti comuni normativi ed economici che sono stabiliti dalle dinamiche economiche dei rinnovi contrattuali. Trova il tuo contratto CCNL.
Attualmente esistono oltre 900 CCNL in vigore, suddivisi per 14 macrosettori e 96 settori. In questo sito trovi i CCNL più importanti, aggiornati e facilmente consultabili. Scopri di più.